Nuovo governo e nuova “impronta” netta sulla normalizzazione dell’economia, in particolar modo in questo particolare momento storico il nuovo esecutivo con a capo Giorgia Meloni ed il centro destra, ha deciso di imprimere da subito una matrice fortemente politica anche in merito ad una tematica divenuta “popolare” come il limite sui contanti.
Ecco il nuovo limite sui contanti: la rivelazione lascia senza parole
Si tratta, semplificando il più possibile, della soglia di operazioni economiche, quindi acquisti, vendite ma anche trasferimenti di denaro in senso generale, che presentano un limite di importo massimo entro il quale possono essere liberamente portate a termine sia con i contanti che con altri mezzi di pagamento/transazione, come quelli elettronici.
Gli ultimi governi hanno gradualmente ridotto questa soglia che era stata già spostata verso l’alto o verso il basso anche in modo netto. Fino al 2002 infatti corrispondeva a circa 10 mila euro, per poi aumentare fino al 2008 a 12.500 euro.
Nel corso degli anni successivi è stato ridotto ed aumentato nuovamente più volte fino al governo Monti che ai tempi ha deciso di abbassarlo oltre la soglia attuale di 2000 euro, proprio a 1000 euro, mentre è stato portato a 3000 dal governo Renzi. Successivamente con i governi Conte e Draghi la soglia è stata mantenuta a 2000 euro, con la previsione di dimezzarla nel 2023.
Tuttavia il governo Meloni dopo aver ricevuto una bozza di tetto del contante a 10 mila euro, ha trovato una sorta di “via di mezzo”, e dal prossimo anno il limite sarà di 5000 euro, quindi ritornando sui livelli del 2010-2011. Secondo la Premier questa soglia sarebbe un limite “giusto” per evitare l’evasione fiscale, ma molti analisti non sono d’accordo e considerano questa soglia eccessivamente alta, una sorta di “favore” a diverse categorie di evasori fiscali, decisione che arriva in parallelo con quella legata al contesto dell’obbligo di POS che sembra essere stato confermato da ad una soglia più alta, da 30 a 60 euro.
