I bonifici bancari sono considerati una delle forme più sicure e “controllabili” nonchè gestibili da governi, stati ma anche da entità come le banche. Un tempo appannaggio quasi esclusivo delle differnziate forme di correntisti bancari, da diversi anni, in particolare con l’inizio del 21° secolo grazie ad un costante miglioramento tecnologico dei sistemi di pagamento, risulta possibile da attuare anche dai semplici possessori di carte prepagate e carte conto.
Bonifici bancari, in questi casi non farli mai: ecco quali. “Attenzione”
Anche se si tratta di una forma estremamente più sicura e perciò preferibile in modo particolare se si ha l’intenzione e la necessità di spostare ingenti quantitativi di denaro, i bonifici sono oggi sempre più diffusi anche per “muovere” importi di natura più ridotta e modesta.
I governi europei (ma non solo) fanno sempre più uso di questi strumenti che permettono di funzionare attraverso un codice identificativo noto come IBAN, che funge da “tessera di riconoscimento” per un conto o qualsiasi altra forma di strumento economico in grado di inviare o ricevere denaro telematicamnte. Quelli europei sono maggiormente rapidi da diversi anni e sono noti come Bonifici SEPA, utilizzati sia dai paesi membri dell’Unione Europea, così come da nazioni che non ne fanno parte, come il Regno Unito.
Anche se sono sicuri, si tratta pur sempre di strumenti “perfettibili” ed è quindi necessaria attenzione e responsabilità: in modo particolare quando non si conoscono altri estremi del ricevente è bene iniziare a controllare la composizione dell’IBAN così da comprenderne quantomeno la nazione di “ricezione”. Il codice IBAN è infatti costituito da
- 2 lettere rappresentanti lo Stato
- 2 cifre di controllo
- il codice BBAN nazionale.
Ancora più nello specifico bisogna evitare di ricorrere al bonifico istantaneo, oggi sempre più diffuso, a meno che non si conosca bene il “ricevente”. Questa forma di bonifico infatti costituisce la variante “rapida” ma non è rimborsabile quindi non rintracciabile.
