E’ sicuramente il tema pensioni quello più “caldo” in senso assoluto, che soprattutto nelle condizioni attuali di “crisi” che hanno colpito anche di recente il nostro paese. Il governo ha promesso una rivalutazione delle pensioni nel 2023.
Pensioni 2023: pazzesco, ecco chi prenderà meno soldi
Tuttavia le risorse sono come di consueto da dividere ed è ovvio che alcune categorie di cittadini e lavoratori godranno maggiormente di aiuti rispetto ad altri. Come si usa dire, la “coperta è corta” e pure i circa 21 miliardi stanziati per far fronte alla crisi non saranno utilizzati in modo “uguale per tutti”.
Su tutti, sarà applicata una nuova formula di pensionamento anticipato legato all’idea di Quota 103 che permetterà di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103), mentre per chi sceglierà di restare a lavoro rifinanziato bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%.
Importante anche la conferma del taglio del 3% del cuneo fiscale a 25mila euro. Viene invece confermato l’attuale taglio del 2% per le retribuzioni che arrivano fino a 35mila euro. Il taglio del cuneo fiscale è una forma di limitazioni delle imposte legate al lavoro quindi nel concreto chi si troverà al di sotto di una soglia di reddito godranno di diritto di un risparmio di 41,15 euro al mese, che all’anno ammonta a 493,85 euro.
Per chi supera i 25 mila euro annui il risparmio sarà minore: al mese l’importo calcolato in proiezione si attesta su 37 euro, quello annuale di 444,46 euro.
Nuova rivalutazione delle pensioni minime fino a 525,38 euro fino a 570 euro, per gli over 75 l’importo potrà salire fino a 600 euro, anche se questa supervalutazione dovrebbe applicarsi esclusivamente per l’anno 2023 e non per quelli a seguire.
Confermata, ma con modifiche anche il sistema di pensionamento anticipato noto come Opzione Donna, che permetterà alle lavoratrici di andare in pensione a 58 anni see con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi.
