Il conto in banca, nomenclatura generica per definir il conto corrente, è divenuto non più l’esclusiva di una schiera di cittadini ma in particolare con la diffusione dei conti online e con banche sempre più orientate verso l’home banking, avere un conto è divenuto qualcosa di “normale”. Non va dimenticato che si tratta comunquedi un contratto con tanto di diverse forme di clausola.
Se hai un conto in banca stai attento a questa clausola: ecco quale
Le clausole indicano in modo molto generico una o più condizioni di un contratto, e quest’ultimo elemento seppur spesso firmato senza leggerlo, contiene legalmente ogni forma di condizione che ambo le parti devono rispettare per legge.
Quando si apre un conto e lo si mantiene attivo quindi si va incontro ad una generica forma di impegno parallelo che deve essere rispettato, anche al di la del tipo di contratto tra le parti (che è solitamente indeterminato), le principali funzioni della banca sono quelle raccogliere il risparmio tra il pubblico e nell’attività di credito. Le clusole di un contratto bancario sono molte in ogni caso, ma non sempre gli istituti di credito fanno uso di politiche legittime: in questo caso si parla di clausole vessatorie, ossia quelle concepite per svantaggiare una delle parti in particolare.
Ad esempio non deve essere presente alcuna forma di clausola che porta la banca a non mettere a disposizione dell’utenza la propria somma di denaro di cui dispone, salvo aver presentato un avviso diversi giorni prima, ed allo stesso tempo sono considerabili vessatorie, e quindi impugnabili attraverso il Codice Civile.
Allo stesso modo tutte le forme di clausola che utilizzano una forma di potere unilaterale di modificare le condizioni del contratto a tempo indeterminato in assenza di giustificato motivo, sono altresì considerabili “ingiuste” e quindi contestabili.
Anche clausole che manifestano la volontà di esenzione di responsabilità da parte della banca in qualsiasi ambito sono considerabili tali.
