App Immuni: quello che non sappiamo.

Negli ultimi giorni dai commenti che leggiamo in rete, si evidenzia, che alcune persone, sono notevolmente spaventate dell’app Immuni. La paura di queste persone evidentemente è data da una scarsa preparazione sull’argomento. Forse queste persone non sono a conoscenza che i nostri smartphone sanno già tutto di noi anche se non in maniera esplicita. Al giorno d’oggi ogni smartphone ci conta i passi, ci indica i luoghi in cui siamo stati, se camminiamo a piedi o utilizziamo l’auto, che tipi di bar e locali frequentiamo ecc ecc.

Allora se è tutto vero quello che abbiamo appena elencato, come mai ci scandalizziamo tanto per l’applicazione che il governo ha intenzione di utilizzare nella fase 2?

Oggi parliamo di tutela della privacy, ma non tutti sanno che nel momento in cui scegliamo di utilizzare dispositivi informatici, in maniera indiretta cediamo la maggior parte dei nostri dati sensibili ad aziende come Google, Facebook e altri colossi dell’informatica. Ma poiché motori di ricerca e social sono di moda, cediamo ben volentieri la nostra privacy senza crearci tantissimi problemi. Allora come mai per applicazioni che, potranno rivelarsi di vitale importanza, non siamo propensi a cedere il nostro tracciamento?

Lo scopo dell’articolo non è quello di dire: se oggi siamo già spiati perché dovremmo preoccuparci dell’ennesima app di tracciamento per spiare la nostra privacy? Non è assolutamente questo! Lo scopo è quello di portare le persone a fare una distinzione. La distinzione, sta nel considerare l’utilità delle App che andiamo ad utilizzare, e questa ,molto probabilmente si rivelerà alquanto utile soprattutto per la nostra salute.
In ogni caso viste le predisposizioni prese dal governo, ognuno di noi è libero di scegliere di scaricare o meno l’app. L’augurio come sempre è quello di trovare al più presto un vaccino e, che questo strano periodo passi il più velocemente possibile.

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