La monetazione ufficiale del nostro paese è stata per circa due secoli la lira, che nel corso di così tanto tempo ha cambiato “volto” a cadenza regolare, in particolar modo con la fine della seconda guerra mondiale, e con la conseguente proclamazione della Repubblica Italiana, praticamente ogni forma di emissione stata modificata se non “fatta da zero”. Una delle monete più diffuse dal dopoguerra è stata sicuramente la 50 lire nella versione più diffusa, vale a dire la Vulcano.
Trova queste 50 lire con Vulcano e sei ricco: ecco quanto valgono
La 50 lire infatti in forma “monetaria” è stata inaugurata nel corso degli anni 50, e prodotta fino al 1989 con grande regolarità, e sono emissioni estremamente simboliche ed anche fortemente evocative ancora oggi.
La caratterizzazione infatti reca una raffigurazione che vede il dio Vulcano, divinità del lavoro, ritratto di spalle in posa nuda mentre utilizza un’incudine ed un martello, mentre l’altro lato della moneta è dominato da una testa femminile ritratta di profilo, contornata dalla dicitura della repubblica italiana. La lega utilizzatata è l’Acmontial, basata sull’alluminio. La produzione su vasta scala è iniziata nel 1954, e le monete più rare sono proprio quelle dei primi anni, come quelle coniate nel 1958, in meno di un milione di pezzi. Queste mantengono un valore importante, anche se molto variabile dalle condizioni di conservazione, da 40 euro (buono stato) fino a quasi 1000 euro (Fior di Conio).
Esistono anche delle ancora più rare varianti di prova, emesse in numero limitatissimo dal 1950 al 1954 in varie forme.
Quelle del 1950/1953 sono particolarmente interessanti, diverse dall’emissione finale, la prima ha un bordo interno rimosso poi nelle versioni successive, oltre a presentare la scritta Prova in Acmontial vicino al bordo. Quella del 1954 presenta solo la scritta Prova e presenta un bordo perlinato al suo interno.
Sono monete molto rare, in particolar modo da trovare in condizioni eccellenti: possono valere infatti da 4000 fino a 12 mila euro.
