Pensioni Flessibili con Draghi: di cosa si tratta?

Il tema relativo al governo Draghi, definito più volte “tecnico”, necessario dopo le dimissioni di Giuseppe Conte a causa della crisi operata dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, che ha “ritirato” i suoi ministri, sta facendo molto parlare di se, anche perchè Mario Draghi è un nome molto conosciuto nell’economia mondiale ma non viene percepito come “politico”, quindi c’è grande curiosità e non pochi dubbi attorno a questa tipologia di governo.

Pensioni flessibili

Un tema che si è fatto largo nelle ultime ore, dopo le consultazioni con quello che sarà il prossimo Premier, riguardo le politiche sociali, sopratutto relative a welfare e pensioni varie.
Il concetto di Pensioni flessibili, è uno dei punti chiave  già decisi da parte dell’ex Governatore della Banca d’Italia per rilanciare l’economia del paese: il programma che per ora è solo una bozza, fa riferimento alla volontà di non rinnovare la Quota 100 (decisione già originariamente presa dal precedente esecutivo), ed il concetto di flessibilità va proprio a cambiare il concetto di uscita dal lavoro, accantonando per l’appunto la tanto chiacchierata Quota 100, uno dei “cavalli di battaglia” della Lega: Draghi ha intenzione invece di rafforzare ed “aggiustare” provvedimenti come Ape Social e Opzione Donna, così come l’intenzione di non accantonare il Reddito di Cittadinanza, misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle durante la campagna elettorale, ma di modificarlo per permettere una migliore funzionalità di entrata del mondo del lavoro e non quella di costituire un semplice sussidio, come viene percepito da più parti.
Uno dei suoi capisaldi dell’economista è votato alla funzione stessa degli incentivi che “devono creare nuovi lavori e non salvare quelli vecchi“.

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