Pensione, soldi in più per queste categorie, quali sono?

Il sistema pensionistico italiano è lungi da essere considerato perfetto, a causa di una serie di fattori di non semplice definizione: la speranza di vita che tende ad allungarsi, il mondo del lavoro e la conseguente uscita dal mondo del lavoro che è divenuta una problematica sempre più impellente da affrontare, ma anche una sempre più alta differenziazione di categoria.

L’Italia è infatti un paese dall’aspettativa di vita tra le più alte al mondo ma anche uno dei contesti meno “trasparenti” dal punto di vista fiscale.

Pensione, soldi in più per queste categorie, quali sono?

La percezione è che i pensionati, sopratutto quelli più bisognosi di aumenti, non possano contare su un sufficiente supporto economico: abbiamo trattato del prepensionamento, e anche un contesto come quello attuale, che ha visto il nostro paese uscire seppur gradualmente da due anni difficili, costellati dalla pandemia e dalle restrizioni relative, appare in cambiamento.

Dall’ultima legge di bilancio, ossia il documento che “ufficializza” il bilancio di stato, risulta evidente la nuova perequazione che condiziona gli importi effettivi su stipendi e pensioni. La perequazione è una sorta di meccanismo usato per adeguare le pensioni all’inflazione rivalutando i trattamenti pensionistici, ma incidono anche i nuovi scaglioni irpef, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Anche la media di questi aumenti risulta essere di circa 200 euro annui, questi aumenti non sono tuttavia uguali per tutti, anzi vanno ad avantaggiare la “fascia media”:

  • l’assegno sociale è stato adeguato da 460,28 euro a 467,65 euro al mese

  • la pensione di vecchiaia aumenta da 690,42 euro a 701,47 euro al mese

  • la pensione anticipata cambia: l’importo soglia mensile dell’assegno pensionistico (pari a 2,8 volte l’assegno sociale) aumenta da 1288,78 euro a 1309,39 euro

Anche la rivalutazione in base alle fasce di reddito cambia:

  • 100% dell’inflazione, ovvero in misura piena, per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo (pari a 515 euro)
  • 90% dell’inflazione per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo;
  • 75% dell’inflazione per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo.

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