I metalli preziosi costituiscono veri e propri “beni rifugio” fin da tempi antichissimi: oro e argento in particolare sono stati considerati “alla base” di ogni struttura economica data l’usabilità di questi elementi in svariati ambiti, essendo utilizzabili come risorse vere e proprie.
L’argento, in particolare ha subito un’importante perdita di valore negli ultimi secoli (il “picco” è stato raggiunto dopo il medioevo) ma ad oggi è uno dei metalli maggiormente utilizzato anche nell’industria: le capacità riflettenti e la grande duttilità rendono questo metallo fondamentale per diversi ambiti, come rivestimento per i pannelli fotovoltaici, per sviluppare contatti ad elevata conduttività in manufatti elettrici ed elettronici e nell’odontoiatria, solo per citare qualche esempio. Oltre la metà dell’argento raccolto oggi è destinato alle varie industrie.
Quanto vale l’argento 800? Ecco la risposta: “Pazzesco”
L’argento sterling, composto dal metallo puro al 92,5%, risulta essere la lega metallica più utilizzata per realizzare l’argenteria di pregio, al punto che il termine sterlina deriva proprio dalla quantità di questo tipo di argento utilizzato per le antiche monete britanniche.
La sua importanza nell’economie e nel commercio è ancora particolarmente rilevante: per i lingotti viene utilizzato prevalentemente la variante più “pura” ossia il 999/1000, mentre per l’argenteria si fa un utilizzo maggiore del già citato sterling (925/100) e quello 800/1000, ossia la variante “meno pura”, visto che contiene una percentuale di argento pari al 75 %. Solitamente i pezzi di argenteria di medie-grandi dimensioni sono realizzati con questa lega metallica, come ad esempio vassoi, teiere e candelabri.
Gli oggetti sviluppati in argento 800 recano quasi sempre un timbro di un cerchio con dentro la scritta 800, mentre la scritta ARG 800 denota una semplice placcatura in argento e non ha quindi valore economico tangibile. L’argento 800 viene comunque valutato ed acquistato dai vari compro oro/argento: il valore si aggira tra i 400 ed i 420 euro al chilo, pari a 40-42 centesimi di euro al grammo.
