L’argento condivide con l’oro una certa “notorietà” nell’ambito economico, ma anche in quello legato alla gioielleria, oltre che nell’utilizzo pratico: l’elemento chimico che nella tavola periodica è riconoscibile dalla sigla Ag rappresenta la ricchezza e la purezza assieme al biondo metallo, anche se rispetto a quest’ultimo il valore “economico” risulta essere molto più ridotto ma non per questo meno rilevante.
Utilizzi e diffusione
Oltre la metà dell’argento lavorato oggi viene destinato alle industrie ed a vari settori: risulta infatti indispensabile per la creazione dei pannelli solari, nell’arte grafica e della radiologia, oltre che nella medicina, anche in virtù di una non tossicità riconosciuta. Le doti di duttilità, resistenza e lucentezza rendono l’argento estremamente utile e dall’utilizzo variegato anche nell’elettronica, date le riconosciute eccellenti doti di conducibilità.
Una buona parte dell’argento “puro” (definito 999/1000) viene comunque utilizzato come bene economico vero e proprio, solitamente in lingotti, proprio come l’oro.
Nessuno lo dice, ma ecco quanto vale l’argento 925: pazzesco
L’argento 925 è solitamente utilizzato per la creazione di gioielli e monili di pregio: con questo termine si fa riferimento al metallo composto da 925 parti di argento e 75 massime di altro metallo, generalmente il rame. La motivazione di questo “legame” è pratica, in quanto allo stato puro risulta essere eccessivamente duttile e tenero per essere lavorato. L’apporto di rame garantisce agli oggetti realizzati con questa lega una migliore durabilità nel corso del tempo. Questa specifica tipologia di purezza viene definita Argento Sterling o Argento Sterlina.
La valutazione dell’argento 925 è strettamente legata a quella dell’argento economico, di cui abbiamo citato poc’anzi: ogni “pezzo” realizzato con questa lega deve recare obbligatoriamente la dicitura 925 all’interno di in un ovale. Ad oggi l’argento 925 è quotato approssimativamente a 50 centesimi al grammo, pari a 500 euro al chilo. Il valore viene determinato anche da quello di altri metalli preziosi come per l’appunto l’oro, trattandosi di un riconosciuto “bene rifugio”.