Cambio euro-rublo, le conseguenze della guerra: cosa succede?

In un mondo sempre più globalizzato e “collegato” sotto molti punti di vista, anche i mercati finanziari sono fortemente condizionati da eventi politici. Ciò risulta particolarmente evidente in questo periodo storico, con il conflitto in Ucraina che oramai si protrae da oltre un mese. Oltre le problematiche strettamente umanitarie che inevitabilmente si sviluppano in queste condizioni, trattandosi di un conflitto militare “tradizionale”, anche gli effetti sulle economie non hanno tardato ad arrivare.

Cambio euro-rublo, le conseguenze della guerra: cosa succede?

La risposta occidentale al conflitto ha diviso (e continua a farlo) praticamente ogni schieramento politico in più parti: da pacchetti di sanzioni sempre più importanti per mettere in difficoltà il governo della Federazione Russa, alle “fughe” di numerosissimi brand occidentali dal paese in risposta all’inizio della guerra, fino a quello che sembra un vero e proprio embargo sull’energia. Gran parte dei beni venduti dalla Russia ai paesi del blocco occidentale infatti è costituito da petrolio e derivati e dal gas naturale, risorse che risultano essere ancora troppo importanti da nazioni come la Germania per potervi rinunciare nel breve periodo.

La situazione economica russa, già non propriamente florida, è stata messa in difficoltà al punto che la Borsa locale ha dovuto chiudere i battenti per diversi giorni, a causa della perdita di valore importante del rublo, la valuta russa, nei confronti di dollaro ed euro. In particolare il tasso di cambio euro-rublo, stabile su 144, è rapidamente “crollato” poco dei 90. Se nei confronti del dollaro il rublo è riuscito a risalire leggermente, sopratutto dopo le richieste da parte del presidente Putin di accettare i pagamenti delle risorse da parte dei paesi europei in rubli, la perdita di valore di quest’ultima valuta non si è arrestata, oggi infatti si attesta su 86.

L’UE ha programmato per i prossimi giorni un nuovo pacchetto di sanzioni che difficilmente aiuteranno la risoluzione del conflitto in tempi brevi ma che allo stesso tempo metteranno ancora più in difficoltà l’economia della Federazione.

 

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