Libretti postali, in questo caso perdi tutto: pazzesco

In un contesto economico sempre più “digitalizzato” e che fa sempre più ricorso al denaro elettronico al posto del contante, i libretti postali nonostante risultino numericamente meno diffusi rispetto al passato, rappresentano comunque uno strumento per risparmiare e gestire il denaro molto comune anche in questo inizio di 21° secolo.

Potrà sembrare strano, ma i libretti postali sono piuttosto “antichi”, essendo stati concepiti nel 1875 dal Regno d’Italia e successivamente solo parzialmente modificati nel loro funzionamento, che resta quello di versioni “depotenziate” dei libretti di risparmio. I libretti postali sono garantiti dallo stato italiano essendo emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A..

Tipologie

Oggi esistono 3 tipologie di libretto postale, quello ordinario, il più tradizionale, lo smart che è quasi completamente privo di documentazione cartacea e quello per i minorenni, gestito dal genitore o dal tutore del minore. Tutti condividono costi nulli in fatto di attivazione e gestione, visto che si paga esclusivamente l’imposta di bollo per giacenze medie superiori a 5000 euro annui (l’imposta in questione risulta essere di 34,20 euro.

Libretti postali, in questo caso perdi tutto: pazzesco

Come ogni forma di strumento di risparamio, anche i libretti postali possono essere soggetti a chiusura (anche se non possono essere pignorati), ad esempio dopo dieci anni senza alcuna movimentazione un libretto diventa dormiente, se presenta un saldo pari o superiore a 100 euro, in maniera non dissimile a quanto accade per altre forme di libretti.

I libretti dormienti sono riscontrabili presso una pagina web specifica messa a disposizione da Poste Italiane che ravvisa tutti i libretti dormienti. I titolari di questi ultimi vengono preventivamente avvisati di una prossima chiusura del libretto attraverso una comunicazione cartacea, che avvisa i titolari di procedere a qualche tipo di decisione, attraverso una richiesta di movimentazione oppure presentandosi di persona presso un ufficio postale.

Dopo 180 giorni dall’avvenuta comunicazione infatti i libretti dormienti vengono estinti e l’importo viene spostato su un fondo gestito da Consap.

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