Superbonus 2023: ecco le novità del governo Meloni

Il Superbonus 110 % ha fatto parte della storia recente nell’ambito delle agevolazioni e delle detrazioni, nello specifico in particolare relazione a quella che è la condizione degli immobili del nostro paese. Come altre forme di bonus particolarmente soggette a discussioni e critiche, anche il Superbonus 110 % è stato fortemente utilizzato ma anche soggetto a modifiche da parte dell’esecutivo successivo a quello dello sviluppo, ed anche l’attuale governo guidato dalla coalizione di centro destra sembra intenzionato a “mantenerlo” seppur con opportune modifiche.

Superbonus 2023: ecco le novità del governo Meloni

Nella sua forma originale, concepita dal governo Conte II nel 2020 il Superbonus 110 % costituisce una importante forma di agevolazione che permette di ottenere la cessione del credito o alternativamente lo sconto in fattura sui lavori di ristrutturazione fino al 110 % degli importi pagati. Concepita come incentivo per apportare lavori di restauro che possano migliorare l’efficienza energetica generale del locale (fa parte degli incentivi volti alla riqualificazione energetica degli edifici) ha necessitato di aggiustamenti e limiti da parte del Governo Draghi in quanto il sistema della cessione del credito è stata così utilizzata da portare difficoltà continue allo stato causando un “buco” di i 60,5 miliardi di euro. La scorsa estate la misura è stata bocciata anche dalla Corte dei Conti.

La bozza del Decreto Aiuti Quater prevede di fatto una serie di modifiche che dovranno essere confermate dal Ministro del Lavoro Giancarlo Giorgietti. Tra queste il “mantenimento” al 110% fino al prossimo 31 marzo per le villette che hanno raggiunto il 30% dei lavori a settembre, mentre dal 2023 l’aliquota viene ridotta per il 90% per tutti e saranno ammessi solo i lavori per gli immobili prima casa, con limiti di reddito per i proprietari. Per i lavori presso i condomini che hanno di fatto già presentato la lista dei lavori ma che non hanno ancora avuto inizio sarà mantenuta l’aliquota al 110% anche per il prossimo anno a patto di presentare la Cilas entro il 31 dicembre prossimo.

Si tratta comunque di una bozza che dovrà essere modificata e confermata nel giro di pochi giorni.

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