Tra le diverse forme di strumentazione che sono concepite da parte dello Stato italiano per avere una forma di “visione generale” ma anche piuttosto accurata della situazione economica c’è sicuramente l’ISEE.
Questo termine definisce l’indicatore della situazione economica equivalente, che nell’ultima “versione” è una forma di strumento che viene sfruttato attraverso un calcolo che tiene conto di diversi fattori economici come il reddito, i beni ed il patrimonio generale sia mobile che immobile di un nucleo familiare. Risulta essere una delle forme di richieste “burocratiche” più richieste attraverso il portale dell’INPS ma anche attraverso l’operato dei patronati, ma che si appresta a diventare parte del passato.
Allarme ISEE: ecco cosa può accadere, incredibile
L’esecutivo Meloni infatti ha già una bozza di piano per sostituire l’ISEE con uno strumento dalle funzionalità simili, definito già Quoziente Familiare, che nelle intenzioni stabilirà le aliquote d’imposta in base al numero e alla condizione dei componenti del nucleo familiare, quindi una sorta di “evoluzione” dell’ISEE che ha una funzione simile ma che tiene conto prevalentemente del reddito, i componenti del nucleo familiare ed il patrimonio.
Il Quoziente familiare tiene conto invece quasi interamente sulla somma dei redditi e viene poi calcolata attraverso una serie di coefficienti legate alle tipologie dei componenti al quale viene attribuito uno o più valori numerici, come ad esempio i single, le coppie separate, i vedovi/e oppure in condizioni di figli numerosi e/o a carico. Per ora l’esecutivo non ha effettivamente fornito dettagli in merito, ma dai vari rumors non sembrano infondate le voci che potrebbero vedere questa formulazione, definita “alla francese” prendere piede nel giro di qualche tempo.
Non nell’immediato però: secondo i calcoli infatti questo cambio di direzione per una categoria di strumenti così radicata richiede tempo ed un importante quantitativo di risorse economiche quindi il processo se sarà confermato, sarà graduale.
