I contanti scompariranno? Ecco la verità: “Assurdo!”

Per denaro liquido si fa riferimento in maniera piuttosto specifica alle varie tipologie di monete e banconote che ancora oggi rappresentano la forma più diffusa e probabilmente più comune di bene economico.

Le monete, così come le banconote infatti, in particolar modo in un contesto mediamente “conservatore” come quello italiano costituiscono una forma di normalità vera e propria, che sta venendo gradualmente sostituita dalle varie forme di denaro elettronico, già presenti e sempre più comuni da diversi anni a questa parte, che in modo graduale stanno prendendo il posto dei contanti.

I contanti scompariranno? Ecco la verità: “Assurdo!”

Diversi rumors tuttavia suggeriscono una futura “pensione” del contante, in quanto osteggiato dalla maggior parte dei governi occidentali ed anche dalle banche annesse. Perchè?

La motivazione è molto pratica, anzi ne sono prevalentemente due: la prima è incentrata sul fattore tracciabilità, in quanto i contanti  sono estremamente comuni nelle opere “illecite”, ad esempio per mascherare e modificare la tracciabilità stessa delle transazioni, per farla breve è molto più semplice evadere il fisco o comunque nascondere i movimenti con il denaro liquido piuttosto che con altre forme di pagamento elettronico. I vari bancomat, bonifici, assegni e quant’altro invece presentano naturalmente una tracciatura e sono molto più facilmente individuabili e non è un caso che in particolar modo per le grandi transazioni le forme di pagamento elettronico sono divenute obbligatorie.

La seconda motivazione è ancora più evidente, in quanto senza monete e banconote non si va incontro alla deperibilità dei materiali che compongono questi oggetti e si riduce la possibilità di smarrire e vedersi rubare il denaro. Anche se il governo Meloni intende “alzare” nuovamente il tetto del contante, il futuro prevederà sicuramente una sempre minore circolazione della moneta fisica.

Tuttavia tutto questo fa parte di un processo tutt’ora in atto e che non potrà concludersi prima di almeno un altro paio di decadi.

Presentazione della nuova banconota da 20 euro presso la sede della Banca d’Italia di Torino, 24 novembre 2015. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO