Statisticamente sui motori di ricerca i termini legati al contesto economico più ricercati in tempi recenti sono corrispondenti a “bollette” e “bonus”, in quanto data la condizione economica e sociale, che vede l’aumento dei beni necessari per sviluppare energia. Altrettanto diffuso è l’idea di bonus, intesa come agevolazione diffusa dall’esecutivo di turno, concetto sdoganato in particolare durante il contesto pandemico, che ha visto un enorme numero di bonus.
Bonus bollette 2023: ecco chi può richiederlo e come. “Attenzione”
Il Bonus Bollette ha avuto in realtà varie “forme”, anche antecedenti al 2022, infatti il governo Draghi ha modificato ed ampliato questa forma di agevolazione in una misura già presente, sotto forma di “blocco” delle bollette nei costi finali per le categorie di cittadini al di sotto di una soglia ISEE.
Questa forma di bonus, applicata direttamente in bolletta (non viene richiesta alcuna forma di domanda), per i nuclei familiari che presenta un ISEE massimo di 12000 euro, che resta di 20mila euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico, come nel precedente decreto Aiuti.
L’esecutivo Meloni, che deve affrontare questa problematica conosciuta, sembra essere intenzionato ad aumentare il tetto ISEE fino a 15 mila euro, ampliando quindi la platea di persone che fanno ricorso a questo beneficio, nel 2023.
ARERA, che è la struttura legata allo stato che si occupa di monitorare e gestitre le forniture energetiche, dietro indiscrezioni, ha ipotitzzato una nuova forma di scaglioni che comprende sconti progressivi in base all’ISEE di riferimento: quanto più questo risulta ridotto, tanto più alto sarà lo “sconto” in bolletta.
Lo schema ipotizzato è incentrato su 3 scaglioni:
-
Prima soglia – le famiglie con ISEE fino a 8.265 euro possono beneficiare di uno sconto pari al 100% sulle utenze
-
Seconda soglia – famiglia con ISEE compreso tra 8.265 euro e 12.000 euro possono beneficiari di uno sconto pari al 70%-80% sulle utenze:
-
Terza soglia – le famiglie con ISEE compreso tra i 12.000 e i 15.000 euro possono godere di una riduzione pari al 50% o 60% sulle utenze.
Si tratta per ora di teorie: entro la fine del 2022 l’esecutivo dovrà ufficializzare una decisione in tal senso.
