Le olive nere fanno male al fegato? La risposta della medicina

Le olive sono un alimento tipico delle zone mediterranee: coltivate da secoli hanno reso famosi i paesi del Mediterraneo per l’eccellente produzione di olio extra vergine di oliva. Vediamo però in quali casi e quando le olive possano essere dannose per il nostro fegato. 

Quando le olive fanno male al fegato?

Le olive fanno male al fegato se consumate fritte, ripiene o molto salate e mangiate in quantità eccessive.

Tuttavia, questo non significa che debbano essere eliminate dalla dieta, anzi, vanno solo consumate con moderazione. Le olive sono importante da essere consumate perchè contengono acidi grassi, vitamine, polifenoli e clorofilla. Permettono di ridurre il colesterolo e le malattie del sistema cardiovascolare. Le olive sono in grado di stimolare l’appetito e migliorare la digestione.

Esistono differenti varietà di olive e ciascuna ha delle caratteristiche specifiche: quelle nere hanno meno carboidrati se paragonate a quelle verdi.
Per quanto riguarda la conservazione delle olive, è importante conservarle in modo appropriato perché possano mantenere inalterato il contenuto di vitamine.

Se avete a casa degli alberi di olivo, potete raccoglierle e immergerle nell’acqua che deve essere cambiata due volte al giorno per due settimane. Questo procedimento serve per togliere il sapore amarognolo. Poi bisogna aggiungere gradualmente del sale. Potete metterle all’interno di un barattolo in vetro, sterilizzato precedentemente, e conservarle per qualche tempo. Sono pronte da mangiare così al naturale oppure potete denocciolarle e condirle con olio e aromi come l’aglio o la cipolla.

Le olive possono essere preparate in diversi modi: quelle nere possono essere infornate e utilizzate anche sulla pizza, quelle verdi schiacciate possono essere consumate appena pronte. Le olive taggiasche vanno preparate sott’olio: vanno lavate accuratamente e messe con il sale, il peperoncino e l’aglio in un recipiente.  Mescolate il tutto lasciate così per 10 giorni. Al termine dei giorni fatele asciugare al sole e riempite dei vasetti di vetro con l’olio. Prestate attenzione nello sterilizzare i vasetti di vetro e utilizzate sempre una chiusura ermetica.  Se desiderate farle mangiare ai bambini dovete ricordare di togliere il nocciolo che potrebbe essere davvero pericoloso.

Ogni 100 grammi di olive nere assimili 235 calorie mentre per quelle verdi 140 calorie.

Come detto in precedenza, le proprietà nutrizionali sono davvero importanti perché, alcune sostanze in esse contenute, prevengono molte malattie. Molti studi dimostrano che le olive abbiano una riconosciuta funzione antitumorale grazie all’idrossitirosolo. La vitamina E, invece, svolge una funzione antiossidante e permette di proteggere la pelle dai raggi dannosi del sole e dal fumo. Infine, il betacarotene protegge la vista insieme alla luteina. Il consumo di olive riduce l’assorbimento di grassi e quindi evita improvvisi attacchi di fame. Se soffri di glicemia puoi mangiarle senza problemi, anzi aiutano a mantenere basso il livello glicemico.

Come mangiare le olive 

Le olive sono un ingrediente molto utilizzato in cucina, soprattutto all’interno della dieta mediterranea, per la preparazione di salse e condimenti. Possono essere utilizzate come ingrediente per la prefazione di piatti sia di carne che di pesce. Il patè di olive è molto usato per gli antipasti e si accompagna molto bene con bruschette e crostini. Le focacce con le olive sono un gustoso secondo piatto molto gradito anche dai più piccoli.

Per poterle conservare devi seguire un metodo che ti permette di utilizzarle poi per qualche mese.

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