Cosa succede a chi mangia rosmarino cotto? Ecco la risposta

Conosciuto a tantissimo tempo, il rosmarino è una pianta che generalmente utilizziamo a tavola, come condimento di tantissimi piatti, specialmente quelli a base di carne. Tuttavia il rosmarino ha molte proprietà benefiche che già gli antichi romani conoscevano molto bene: essi infatti usavano il rosmarino come un’erba medicamentosa utilizzata per combattere mal di gola, mal di denti, distorsioni e slogature. Effettivamente, il suo uso come medicina è precedente a quello alimentare, infatti, solo nel 300 d.C. il rosmarino verrà usato come alimento. Ma cosa succede a chi mangia rosmarino cotto? All’interno di questo articolo cercheremo di rispondere a queste e ad altre domande.

Si può mangiare il rosmarino cotto?

Ebbene si, oltre che insieme ai cibi, il rosmarino può essere assunto sotto forma di decotto, di tisana oppure di infuso, solo o accompagnato da altre erbe dagli effetti simili. L’infuso è ottimo per favorire la digestione e combattere i dolori gastrointestinali, e può essere usato anche da chi soffre di gastrite per sedare il bruciore e disinfettare lo stomaco. Il rosmarino da sollievo anche nei casi di colite, attenuando il vomito. Le tisane vengono usate per tantissimi scopi: come ricostituenti naturali, in quanto aiutano a superare momenti di particolare stanchezza, favorendo il recupero delle forze dopo sforzi fisici o intellettuali che hanno determinato stati di spossatezza. La tisana è impiegata anche contro le fitte cardiache e i dolori riconducibili ai reumatismi. Il decotto di rosmarino è invece preparato per lenire  mal di gola intenso: la sua azione purificante aiuta a disinfettare la gola e a debellare i batteri.

Come preparare un decotto di rosmarino

Il rosmarino è una pianta perenne, che si trova quindi tutto l’anno ed è sempre verde: le foglie di rosmarino si possono dunque raccogliere in ogni periodo dell’anno, nonostante il momento migliore sia in primavera. E’ fondamentale raccogliere le foglie più tenere, quelle nuove, e solo i rami più sottili. Se invece preferite averle già pronte, in ogni erboristeria si vendono foglie essiccate di rosmarino. In entrambi i casi la quantità di foglie di rosmarino da usare per preparare un decotto è di cinquanta grammi. Dopo aver accuratamente pulito tutti i rametti e averli lavati per eliminare eventuali residui di terreno, poneteli in un pentolino con circa un litro d’acqua e portate a ebollizione. Dal momento in cui notate le prime bollicine, lasciate bollire per una decina di minuti, quindi spegnete il fornello, coprite con un coperchio e lasciate che il decotto si raffreddi un po’. Successivamente, potrete filtrate il decotto e versarlo in una tazza. La dose di decotto consigliata è di una tazza al giorno, due nei casi di mal di gola particolarmente resistente. Un altro tipo di decotto utilizzato per contrastare la ritenzione idrica si prepara utilizzando una decina di foglie di rosmarino accuratamente lavate, sia le foglie che il rosmarino vanno versati in un pentolino da mettere sul fuoco. Successivamente occorre filtrare il decotto, lasciarlo intiepidire e berlo dopo i pasti, da uno a tre volte al giorno. L’ultimo decotto si prepara con quaranta grammi di rosmarino e un litro circa d’acqua. Il procedimento è sempre lo stesso: bisogna lasciar bollire per cinque minuti acqua e rosmarino, lasciar riposare per un quarto d’ora e poi filtrare con cura. Questo decotto, ottimo per disinfettare e depurare il fegato, va assunto ogni mattina a stomaco vuoto.

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