“Non prelevare queste cifre!”: ecco quali, incredibile

La questione limite ai contanti è decisamente più “antica” di quanto si possa pensare, e non interessa solo il nostro paese, ma è uno dei requisiti fondamentali messi a punto dalla maggior parte dei paesi industrializzati per motivi legati all’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Nonostante il nostro paese sia notoriamente legato al denaro contante, gradualmente la moneta elettronica ha preso piede e diventerà sempre più importante, attraverso agevolazioni (come il Cashback ed il Bonus Bancomat) ma anche attraverso restrizioni vere e proprie.

“Non prelevare queste cifre!”: ecco quali, incredibile

Oltre a incentivi vari atti a limitare l’uso del denaro liquido anche i limiti sui prelievi ha iniziato a diventare sempre più stringente nell’ultimo decennio, al punto da spaccare parte della politica. Di fatto l’ultima legge di bilancio ha ulteriormente ridotto il limite di contante giornaliero prelevabile presso un ATM da 2000 a 1000 euro, proprio per ridurre ancora di più i casi di evasione fiscale, provocata sopratutto attraverso il contante, notoriamente un mezzo difficile da “tracciare”.

Il limite tuttavia per tutto il 2022 potrebbe ritornare a 2000 euro dopo che Lega e Fratelli d’Italia, due tra i più importanti partiti “conservatori” hanno fatto ufficialmente richiesta di mantenere questo limite attraverso il decreto Milleproroghe. Richiesta che se verrà approvata, di fatto farà posticipare al 2023 il limite di 1000 euro, che ritornerà quindi almeno per quest’anno a 2000 euro.

Restano comunque pesanti le sanzioni se si prelevano cifre superiori al limite, ossia vere e proprie multe che vengono erogate dallo stato se si effettuano operazioni non dichiarate oltre i limiti. Questi ultimi hanno valenza anche nell’arco della mensilità, e sebbene risultino variabili da banca a banca, solitamente non sono mai inferiori a 10.000 euro.

Effettuare prelievi che “sforano” questa cifra nell’arco di un mese può effettivamente portare a sanzioni piuttosto salate, dai 1500 fino ai 50.000 euro, in base agli importi prelevati.

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