Pensione anticipata, chi può approfittarne? Ecco la lista completa

Il tema pensione rappresenta uno dei più grandi “crucci” del nostro paese, a causa dell’incapacità di risolvere in maniera efficace la problematica legata all’uscita del mondo del lavoro per una larga fetta di popolazione. Oltre a politiche non apprezzate in maniera unica, anzi spesso criticate in modo evidente (come Quota 100), a complicare ulteriormente il contrasto vanno considerati anche altri temi che sono più difficili da risolvere e che non fanno altro che complicare la situazione sia per i pensionati, sia per i giovani che dal punto di vista professionale sono destinati a prenderne il posto. Anche il concetto di pensione anticipata è in continuo cambiamento. Chi può usufruirne?

Pensione anticipata, chi può approfittarne? Ecco la lista completa

Lo stato italiano prevede oramai varie forme di metodologie per uscire dal mondo del lavoro: la pensione anticipata “tipica” è quella che è possibile richiedere presso l’INPS (come qualsiasi altra forma di pensionamento) quando è possibile dimostrare di aver accumulato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, o 41 anni e 10 mesi per le donne. Questa forma di prepensionamento tiene conto quindi solo dei contributi versati. E’ opportuno ricordare che almeno 35 anni di contributi vanno calcolati senza tenere conto dei periodi di malattia o disoccupazione.

Poi c’è la tradizionale pensione di vecchiaia che permette di andare in pensione all’età di 67 anni compiuti 20 anni di contributi.

Esiste la possibilità di andare in pensione prima a patto di far parte alla categoria dei precoci ossia coloro che hanno versato l’equivalente di 12 mesi di contributi prima dei 19 anni e hanno maturato l’anzianità contributiva necessaria entro il 31 dicembre 1995. Per percepire la pensione anticipata bisogna rientrare comunque in una delle seguenti categorie:

  • Dipendenti o disoccupati che hanno terminato da almeno 3 mesi di percepire la NASPI o altre forme di indennità simile.
  • Dipendenti e disoccupati che possono dimostrare di avere un’invalidità del 74 % come valore minimo.
  • Chi è considerabile caregiver, ossia che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado con disabilità.
  • Chi rientra nella categoria dei lavori “pesanti”. In questo caso è necessario di aver lavorato per almeno 7 anni nell’ultimo decennio.

Confermata per il 2022 anche Opzione donna uno strumento che permette alle lavoratrici di chiedere il pensionamento a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le lavoratrici autonome, in entrambi i casi sono necessari almeno 35 anni di contributi.

Pensione anticipata

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