Pensione in via anticipata è possibile: ecco tutte le condizioni

Un paese come l’Italia che da anni sta affrontando diverse situazioni che lasciano presagire sempre maggiori difficoltà ad uscire dal mondo del lavoro: la natalità sempre più bassa, la speranza di vita sempre più elevata e lo sviluppo di politiche relative al sistema pensionistico non sempre a fuoco rendono l’uscita dal mondo del lavoro complessa sopratutto per le generazioni più giovani.
Andare in pensione in via anticipata è comunque possibile, anche se non tutte potrebbero rivelarsi convenienti e fattibili per tutti: ecco quali opportunità mette a disposizione lo Stato ad oggi.

Pensione in via anticipata è possibile: ecco tutte le condizioni

Con la già citata speranza di vita in aumento, l’età “massima” pensionabile resterà ancora per qualche anno di 67 anni. Al raggiungimento di quest’età e con almeno 20 anni di contributi è possibile richiedere la cosiddetta pensione di vecchiaia. Sono validi nel conteggio dei contributi anche quelli ottenuti in paesi dell’UE o in paesi extra UE legati all’Italia da una convenzione internazionale, quelli derivanti dal riscatto della laurea e quelli  associati alla maternità, servizio militare o disoccupazione.

Esiste la pensione anticipata “tradizionale”, che indifferentemente dall’età anagrafica, è possibile richiedere al raggiungimento di una quota contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Alcune categorie come i lavoratori precoci possono ottenerla già con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci (ossia coloro che hanno versato i primi contributi prima del 31 dicembre 1995), quelli disoccupati, Caregiver (ossia chi assiste un parente  un convivente da almeno 6 mesi) o se presenta invalidità pari o superiore al 74 per cento.

Quota 102 ha preso il posto della discussa Quota 100, e consiste in un pensionamento anticipato ottenibile a fronte di almeno 64 anni anagrafici e 38 contributivi. Questa misura non prevede una penalizzazione ma ha un “potere contributivo” minore e quindi un assegno più basso.

Ape Sociale permette di andare in pensione a 63 anni con un minimo contributivo variabile, ricevendo 12 mensilità di pensione di importo pari a quanto maturato. Rientrano in questa categoria i  lavoratori invalidi, i disoccupati, chi assiste un coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap e i lavoratori gravosi.

Le donne possono fare ricorso a Opzione Donna, che permette di andare in pensione a 59 anni lavoratrici autonome dipendenti e a 58 anni di età per quelle autonome con un contributo previdenziale pari a almeno 35 anni.

Pensione anticipata

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