La genesi e lo sviluppo, ma anche il successo e la caduta di Dogecoin simboleggia in maniera eloquente numerosi aspetti che contraddistinguono le criptovalute in modo decisamente approfondito in particolare negli aspetti legati all’imprevedibilità. Come tutte le valute basate su crittografia anche Dogecoin è stata sottovalutata nelle sue prime fasi di “vita” ma ha acquisito una popolarità ed un successo sempre maggiore, contribuendo tra l’altro al concetto di criptovaluta tra gli investitori ancora a digiuno con il concetto stesso. Attualmente la meme token per eccellenza è al centro di una più che discreta crescita ma dove potrà arrivare.
Dogecoin, nuova risalita: dove può arrivare?
Dogecoin è una piattaforma nata quasi 10 anni fa sulle “orme” di Bitcoin, in quanto il fondatore, un programmatore che operata per la software house Adobe decise ai tempi di svilupparne una versione scherzosa e goliardica, riprendendo nel simbolo uno dei meme del web di allora, il Doge Meme.
La struttura di Dogecoin però è parte di una vera criptovaluta che riprende anche dal punto di vista tecnico proprio Bitcoin, e come tutte le crypto ha avuto un grande aumento di valore a seguito di un intersse in aumento da parte di piccoli ma soprattutto grandi influencers che in molti casi hanno manifestato simpatia e concreto supporto per la criptovaluta in questione.
Dopo un 2022 decisamente negativo, Dogecoin è rientrata di diritto nella Top 10 delle critpovaltute in termini di capitalizzazione, soprattutto dopo il Merge di Ethereum che ha di fatto reso Dogecoin la seconda criptovaluta basata sul Proof of Work, superando la concorrenza e risultando la seconda di questa categoria dietro Bitcoin.
La valutazione (pari a 0,063USD) attuale è in rialzo ma è ancora presto per definire Dogecoin “rinata” in quanto continua ad essere poco seguita sui social, contesto dove si è di fatto sviluppata. Secondo i più ottimisti Dogecoin potrebbe nuovamente toccare 0,090 USD entro la fine del 2022.
