L’oro costituisce da sempre una particolare forma di metallo naturalmente associato ed associabile ad una condizione di ricchezza ed opulenza, ma non a caso, in quanto le proprietà di questo elemento chimico, uno dei “principali” anche sulla tavola periodica con la sigla Au, sono effettivamente molte e tutte estremamente utili, più che sufficienti da rendere l’oro una risorsa economica accettata in quasi ogni contesto umano, così come sul mercato dell’usato.
Hai oro usato in casa? Allora sei ricco: ecco quanto vale
La scoperta dell’oro risale probabilmente alla Preistoria. E’ stato con tutta probabilità il primo metallo ad essere stato scoperto e riconosciuto come tale, molto prima del rame e del ferro e rispetto a questi è risultato evidente soprattutto il fattore duttilità, rarità ma anche bellezza e lucentezza, in quanto l’oro sembra essere fatto apposta per essere lavorato per quanto è duttile.
Allo stato puro è addirittura troppo tenero, quindi fin dall’antichità le popolazioni hanno imparato rapidamente a legarlo con altri metalli così da rinforzare la struttura stessa e renderlo più utilizzabile in tutti gli ambiti, soprattutto quello economico ma anche pratico.
Rispetto al passato l’oro ha un aspetto meno “totalitario”, in quanto è meno raro e le economie non sono più basate esclusivamente sulla disponibilità del metallo, che però resta molto importante in tutti gli ambiti. La valutazione dell’oro usato rispecchia in modo preciso l’andamento economico dei differenti contesti in quanto in genere con le crisi economiche molti investitori tornano a “puntare” sull’oro in quanto considerata risorsa stabile (è uno dei beni rifugio riconosciuti, vale a dire una risorsa che non subisce cali o aumenti troppo rapidi di valore).
In Italia si definisce oro usato soprattutto quello che è corrispondente al valore 18 carati, particolarmente utilizzato per la creazione di gioielli.
Ad oggi il valore di un grammo di oro usato è di 39,50 euro “di media” in quanto ogni compratore può modificare la valutazione.
